Tintilia, vitigno autoctono del Molise
Il miglior vitigno autoctono coltivato nell’entroterra molisano, la cui quota di mercato è in rapida crescita sia in termini di qualità che di produzione, è la Tintilia. Da questo vitigno discende l’omonimo vino D.O.C. del Molise il Tintilia, che è stato riscoperto solo da pochi anni, dopo aver rischiato la scomparsa a seguito dell’introduzione sul mercato di prodotti più redditizi e fruttuosi, derivanti da vitigni della zona.
Ripercorrendo rapidamente la storia della viticoltura in Molise, si è giunti alla conclusione che – in base alla scoperta di alcuni utensili legati alla lavorazione della vite e al vino, nonché al ritrovamento di alcuni locali di vinificazione – le prime coltivazioni di viti nel basso Molise risalgono all’ incirca al V secolo a.C.
Il vitigno Tintilia è stato considerato fino a qualche anno fa come uno stretto parente del “Bovale Grande“, ma a seguito delle analisi genetiche effettuate sul primo, è stata esclusa qualsiasi relazione col vino sardo, confermandolo come l’unico vitigno autoctono del Molise, nonchè uno dei pochi autoctoni Italiani. L’ipotesi più attendibile circa la provenienza di questo vitigno sembra risalire alla Spagna, infatti l’etimologia della parola Tintilia trae le sue origini dall’aggettivo spagnolo “tinto” che sta ad indicare il rosso intenso, la forza cromatica degli acini e del vino che ne deriva. A seguito di una ricerca effettuata dall’Università del Molise, non si è riusciti ad identificare alcuna relazione con le origini spagnole. La Tintilia del Molise sin da giovane può essere di colore rosso (con riflessi violacei), rosato e rosso riserva (con riflessi aranciati).
Nel Medioevo la viticoltura era molto importante, lo dimostrano i grandi commerci di quegli anni. Tra il 1700 e il 1800 il Molise diventò il più grande territorio del Regno di Napoli in cui l’economia locale era retta dalla viticoltura. Le prime tracce di Tintilia in Molise sembrerebbero risalire ad un censimento del lontano ‘800, il quale attestò che quello fosse il vitigno più coltivato nella provincia di Campobasso. Nel ‘900, a causa della filossera e del successivo tentativo di spostare la coltivazione verso le aree costiere, si rischiò l’estinzione del vitigno. Negli ultimi anni, grazie alle istituzioni, agli addetti ed alla popolazione locale, non solo si è riusciti a salvare il vitigno facendolo diventare il vino regionale per eccellenza, ma sono stati conseguiti ottimi risultati circa l’aumento della produzione regionale viti-vinicola.
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