Il Castello Ciamarra di Torella del Sannio
Il borgo di Torella del Sannio, conosciuto in epoca medievale con il nome “Turellam”, sorge ubicato su due colli già visibili dalla strada che conduce in paese, e l’occhio del visitatore, tra una curva e l’altra della via serpeggiante, è sempre attratto dallo svettare delle due torri del castello che si innalzano dalla punta più alta del “Ciglione”.
Ed è proprio su questo colle che sorse il Castello Ciamarra, oggi monumento nazionale, che fu costruito a guardia del Tratturo Lucera-Castel di Sangro. Da allora il maniero ebbe il compito di espletare funzioni fiscali, di difesa e forse anche di razzia. I registri della Cancelleria Angioina (1265-1281) lasciano aperta l’ipotesi secondo cui il Castello Ciamarra si chiamasse “Torello” (forse dal nome del suo fondatore o di uno dei suoi possessori). La torre, ancora oggi visibile, si trova nel cuore del centro abitato, nella parte alta del paese, a quota m. 837 s.l.m., in una posizione che lo vede affacciato da un lato sulla zona pianeggiante e dall’altro sul pendio piuttosto scosceso della collina.
La pianta, irregolare del Castello Ciamarra, è di forma trapezoidale, con i lati orientati ai quattro punti cardinali. Sporgono dal corpo di fabbrica, in alto, le torri cilindriche angolari, a scarpa, che si trovano su tre lati. L’ingresso principale è situato sul lato occidentale, con portale ad arco seguito da androne, presenza che si riscontra anche nell’ingresso secondario, situato presso la torre sud-orientale e più piccolo di quello principale. All’impianto originario si apportarono delle modifiche in epoca rinascimentale, analogamente a quanto si riscontra in altri edifici simili del Molise (come ad es. nel castello di Civitacampomarano); nel lato meridionale e su quello occidentale vennero ampliate in alto le aperture, “Nessuna citazione diretta si è trovata per il castello di Torella, paese per il quale mancano notizie particolari.
Si sa che durante la dominazione angioina ebbe gli stessi feudatari che dominarono Spinete, e bisogna arrivare all’anno 1467 per apprendere che il suo feudo fu tolto da Ferrante I D’Aragona di Sanframondo, signori di origine francese perché avevano parteggiato per gli angioini. Nel 1495 il feudo fu dato ai Di Capua, signori di Riccia”.
Sulle antiche pietre del maniero, proprio accanto alla porta d’ingresso principale, è appesa una piccola lastra di marmo bianco che riporta parole di Goethe ritrovate trascritte in un taccuino rinvenuto nel castello, appartenuto all’artista: “Muori e trasfigurati, tu non sei che un torpido ospite sopra l’oscura terra”.
È qui che visse e lavorò la pittrice Elena Ciamarra ed è qui che con estrema naturalezza soggetti ed opere si fondono e si confondono in perfetta coincidenza. Il visitatore può osservare il paesaggio che si perde lontano dalle finestre aperte e lo stesso paesaggio raffigurato in un quadro, gli oggetti disposti sulle credenze e gli stessi oggetti nelle vibranti nature morte, gli interni del castello come erano e come sono tutt’ora; ed in questa visita, ad ogni angolo, lo sguardo dell’artista ci segue dai numerosi autoritratti che ogni stanza custodisce mescolati alla folla dei volti dei torellesi che si prestarono da modelli.
Chi la conobbe ricorda una donna gentile e garbata, la sua fronte alta incorniciata da sottili capelli striati di bianco, i suoi profondi occhi neri, sempre cerchiati di un’ombra azzurrina, la genuinità risoluta, il camice nero venato di colore e profumato di acqua ragia. Lo spazio ed il tempo della nostra artista sono nel castello come categorie artistiche più che biografiche, giacché la vita di questa donna non avrebbe potuto essere più ordinaria, come non avrebbe potuto essere più straordinaria la vita di questa artista.
Articolo di: Sabrina Izzi
[junkie-alert style=”green”] Info e prenotazioni: Comune Torella del Sannio, Tel: 0874 76204 [/junkie-alert]
[codespacing_light_map width=”100%” height=”250px”]